L'iniziativa Moneta intera realizza ciò che la maggioranza dei cittadini desidera e ritiene già oggi realtà:
• solo la Banca nazionale crea il nostro denaro – non solo monete metalliche e banconote, ma anche la moneta elettronica sui nostri conti.
• le banche sono responsabili del traffico dei pagamenti, della gestione patrimoniale e della concessione di crediti. Non possono però più creare denaro per conto proprio.
 
Cos’è la moneta intera?
La moneta intera è un mezzo legale di pagamento a pieno titolo messo in circolazione dalla Banca nazionale. Oggi solo le monete metalliche e le banconote sono moneta intera. L’obiettivo dell’iniziativa Moneta intera è che la Banca nazionale, oltre le monete metalliche e le banconote, crei anche la moneta elettronica.
 
Cos’è la moneta elettronica? Oggi, sono le cifre sui nostri conti. Questo denaro virtuale non proviene dalla Banca nazionale, ma viene creato dalle banche private. Non è un mezzo legale di pagamento, bensì solo una promessa da parte di una banca di pagarci denaro contante quando necessario.

L’obiettivo dell’iniziativa Moneta intera è che la moneta elettronica sia creata esclusivamente dalla Banca nazionale, come già accade per le monete e le banconote. In questo modo la moneta scritturale diventa moneta intera e quindi un mezzo legale di pagamento. Ciò è necessario se si considera che oggi il denaro contante rappresenta soltanto il 10% di tutto il denaro in circolazione, mentre il 90% è moneta elettronica creata dalle banche.

Nel 1891 noi svizzeri abbiamo vietato alle banche di stampare banconote, attribuendo il compito esclusivamente alla Banca nazionale. Oggi dobbiamo trasferire alla Banca nazionale anche la creazione della nostra moneta elettronica.

Della moneta intera beneficiano tutti i clienti delle banche, l’economia reale, la Confederazione, i Cantoni, i contribuenti e gli affari bancari tradizionali. L’introduzione della moneta intera è facilmente realizzabile. Il periodo transitorio previsto per passare alla moneta intera è sufficiente e la Banca nazionale ha diverse possibilità di gestione.

La moneta intera è comprensibile, trasparente e sicura.

Moneta intera: sì a veri franchi

© Comugnero Silvana/Fotolia.com

 

Il Problema: denaro bancario insicuro

Se una banca si trova in una situazione precaria i clienti non possono più prelevare denaro. Benché esista una garanzia sui depositi fino a 100'000 franchi, le garanzie di sei miliardi*** previste in proposito corrispondono solo all’1,4% di tutti gli averi. In una grave crisi questa protezione dei depositi è di gran lunga insufficiente per rimborsare il denaro di tutti i clienti delle banche.

 

Moneta intera: sì alla volontà del popolo

© Samuel Trümpy Photography [CC BY 2.0 (http://creativecommons.org/licenses/by/2.0)], via Wikimedia Commons

 

Il problema: le banche creano denaro per conto proprio

Fino alla fina del XIX° secolo le banche private potevano stampare le proprie banconote. All’epoca il denaro bancario portò ad insicurezza ed eccessiva stampa di denaro.

Il popolo svizzero optò per la creazione della Banca nazionale. Nel 1891, in una votazione popolare, il popolo svizzero affidò la creazione del nostro denaro (“di biglietti di banca e di ogni altra moneta fiduciaria”) unicamente ed esclusivamente alla Banca nazionale. Con l’emergenza del traffico di pagamento elettronico, le banche ricevettero nuovamente la possibilità di creare denaro per conto proprio. La volontà del popolo è caduta nell’oblio.

Oggigiorno in effetti le banche creano loro stesse il 90% del nostro denaro - ovvero tutti gli averi sui nostri conti. La maggioranza dei cittadini ritiene erroneamente che questo denaro venga creato dallo Stato o dalla Banca nazionale.

 

La soluzione: colmare la lacuna legislativa - solo la Banca nazionale crea denaro

L’iniziativa Moneta intera intende ridare validità alla volontà del popolo svizzero. È una iniziativa di implementazione. La Costituzione (CF Art. 99.1) dice: “Il settore monetario compete alla Confederazione”. Nel 1891 noi svizzeri abbiamo vietato alle banche di stampare banconote. Perciò oggi, secondo le disposizioni della Costituzione, dobbiamo vietare alle banche anche di “stampare” il denaro elettronico. Solo la Banca nazionale deve poter creare denaro.

Con l’iniziativa Moneta intera viene creato un sistema bancario com’è immaginato dai cittadini. Il nostro denaro elettronico non viene più creato da imprese private a scopo di lucro ma dalla Banca nazionale, controllata democraticamente e tenuta ad agire “nell'interesse generale del Paese” (CF Art. 99.2). La Banca nazionale crea il denaro e le banche private fungono da tramite tra i risparmiatori e i beneficiari di crediti.

Le banche restano banche. Con la moneta intera le banche continuano ad occuparsi del traffico dei pagamenti, della concessione di crediti, della gestione patrimoniale e di altri servizi finanziari. Se necessario ricevono crediti dalla Banca nazionale per evitare una stretta creditizia o un rincaro dei crediti. Alle banche viene sottratta unicamente la possibilità di creare denaro per conto proprio.

Torna al sommario

Moneta intera: sì alla riduzione degli oneri per i contribuenti e per l’economia reale

©Andrey Popov/Fotolia.com

 

Il problema: da un lato casse pubbliche vuote – dall’altro una fonte di entrate non utilizzata

Oggi rinunciamo a miliardi di franchi dalla creazione di denaro. Ci accontentiamo di distribuzioni di utili della Banca nazionale relativamente esigui ed incerti. L’utile derivato dalla creazione di moneta elettronica non viene utilizzato, mentre sono necessari incrementi di imposte, programmi di austerità e riduzioni di prestazioni pubbliche.

Il denaro creato ex-novo finisce prevalentemente nei mercati finanziari. Oggi circa quattro quinti* del denaro creato dalle banche finisce nei mercati finanziari; solo un quinto arriva nell’economia reale, dove sono creati posti di lavoro, prodotti e servizi.

L’odierna creazione di denaro tramite concessione di crediti obbliga all’indebitamento: senza nuovi debiti non viene creato nuovo denaro. Una società fortemente indebitata è esposta a crisi finanziarie e rischia la perdita dell’autonomia.

 

La soluzione: utilizzare l’utile derivato dalla creazione di denaro

Il costo di produzione di una banconota da 1'000 è di trenta centesimi, ma la banconota ha un valore di 1'000 franchi. Ciò significa che sono possibili 999,70 franchi di utile dalla creazione di denaro (signoraggio). Anche la creazione di moneta elettronica è perlopiù priva di costi, sia che venga creato un franco sia un milione. Questo utile dalla creazione di denaro finora è rimasto inutilizzato.

Una piacevole conseguenza dell’iniziativa Moneta intera è che la Banca nazionale annualmente può versare da cinque a dieci miliardi in più alla Confederazione ed ai Cantoni. A seconda della crescita economica, la Banca nazionale può distribuire utili maggiori da due fino a quattro volte rispetto a quanto avvenuto fino ad ora, senza provocare inflazione. Con questi utili supplementari si potrebbero ridurre le imposte ed il debito pubblico, oppure potrebbe essere elargito un contributo ai finanziamenti di infrastrutture pubbliche e di istituzioni sociali. Inoltre, sarebbe possibile mettere in circolazione nuovo denaro attraverso un dividendo di cittadinanza annuo da 500 a 1'000 franchi per ogni cittadino. Dell’utile supplementare derivato dalla creazione di moneta beneficiano dunque concretamente la società e l’economia reale.

La decisione sulla distribuzione di questi utili supplementari viene presa dal Parlamento. La Banca nazionale indipendente è, secondo la legge e la costituzione, responsabile esclusivamente della stabilità dei prezzi e della determinazione della massa monetaria, ma non dell’utilizzo del denaro creato.

Nuovo denaro fluisce dapprima nell’economia reale: con il nuovo denaro messo in circolazione dalla Banca nazionale è possibile finanziare riduzioni di imposte, spese pubbliche o un dividendo di cittadinanza. Il nuovo sistema monetario giova direttamente all’economia reale invece che all’economia finanziaria. In questo modo viene rafforzata la piazza economica svizzera, le piccole e medie imprese beneficiano, e quindi i nostri posti di lavoro vengono garantiti.

* incremento della massa monetaria M1 rispetto alle crescita economica (PIL)

Torna al sommario

Moneta intera: sì a un’economia di mercato equa

 

Il problema: disparità di condizioni

Il privilegio delle banche di creare denaro equivale ad un’enorme sussidio statale. Oggi le banche godono di un ingiustificato vantaggio concorrenziale nei confronti di tutte le altre aziende e dei cittadini.  Questi devono dapprima procurarsi da soli i mezzi necessari per gli investimenti oppure ricorrere a onerosi prestiti.  Anche un privato cittadino può spendere solo il denaro di cui dispone. Per contro, oggi le banche operano con denaro che creano loro stesse. Una simile distorsione della concorrenza non è compatibile con un’economia di mercato.

Le banche possono prestare denaro che nemmeno possiedono e con denaro autoprodotto possono persino comperare titoli e immobili. Per questo il cosiddetto commercio per conto proprio è così amato alle banche: i loro propri investimenti possono essere finanziati in modo più semplice e il loro rendimento è perciò più rapido di quello degli altri attori economici.

Vi è una mancanza di trasparenza e di informazione. Mentre le sovvenzioni pubbliche sono discusse in dettaglio, le banche hanno ottenuto questo pressoché sconosciuto privilegio tacitamente. Ciò è ingiusto e antidemocratico.

La soluzione: la moneta intera crea un’autentica concorrenza

Alle banche viene tolto il privilegio di creare il proprio denaro. In questo modo le banche vengono parificate a tutte le altre imprese. Dall’entrata in vigore della moneta intera le banche potranno lavorare solo con il denaro messo a loro disposizione dai risparmiatori, dalle altre banche o, quando necessario, dalla Banca nazionale. Se i depositi dei risparmiatori fossero insufficienti per la concessione dei crediti, la Banca nazionale può mettere a disposizione prestiti al sistema bancario.

Torna al Sommario

Moneta intera: sì alla piazza bancaria svizzera

 

Il problema: le grandi banche devono essere salvate (too big to fail)

Le grandi banche assumono più rischi di quanto possano sopportare e in caso di fallimento devono essere salvate dallo Stato con i soldi dei contribuenti. Nessuno Stato può permettersi il tracollo del suo traffico dei pagamenti, poiché ciò creerebbe un caos economico. Se i conti di una grande banca vengono bloccati causa insolvenza, milioni di clienti privati e commerciali non possono più disporre del loro denaro e non possono più pagare le loro fatture. Le conseguenze sarebbero lunghe code di gente disperata davanti agli sportelli delle banche e ai bancomat, un’incontrollabile reazione a catena di fallimenti e la stagnazione economica. Per questo motivo oggi gli Stati sono costretti a salvare le grandi banche.

Il sistema bancario attuale è troppo complicato. Anche per il legislatore e per le stesse banche il sistema è difficilmente comprensibile e parzialmente incontrollabile. Gli effetti dell’esorbitante regolamentazione non possono quasi più essere valutati correttamente.

La regolamentazione delle banche è carente. La sua complessità aumenta costantemente e porta a notevoli oneri supplementari per le banche. Invece di regolamentare gli aspetti basilari, il legislatore si perde sempre più nei dettagli. Le nuove regole vengono però subito aggirate con nuovi prodotti finanziari.

Le banche regionali hanno svantaggi: la crescente regolamentazione del settore bancario dovuta alla crisi finanziaria colpisce le basi esistenziali delle banche piccole e medie. Infatti è configurata per le grandi banche, ma alle banche minori che servono l’economia locale crea un carico amministrativo eccessivo.

 

La soluzione: assicurare i soldi dei clienti anziché salvare le banche.

Con la moneta intera tutti gli averi sui nostri conti diventano mezzi legali di pagamento, per così dire denaro contante elettronico. Quando una banca fallisce, i franchi depositati sui conti privati non sono più persi. Essi appartengono veramente al possessore del denaro come il denaro contante nel portamonete o in cassaforte. Questo denaro è perciò assolutamente sicuro. Le banche non devono più essere salvate dallo Stato.  Questo è un enorme guadagno in sicurezza per la nostra economia.

La moneta intera promuove l‘attività bancaria tradizionale e solida. Anche con la moneta intera le banche possono lavorare con profitto e in modo stabile a lungo termine. I posti di lavoro nel settore bancario rimangono sicuri. Lo prova il caso di PostFinance che lavora con successo pur senza creare denaro. Dato che PostFinance non possiede la licenza bancaria completa, non può creare denaro tramite la concessione di crediti, ma può solo lavorare con il denaro dei risparmiatori o che le viene messo a disposizione dalle banche. Malgrado ciò negli ultimi anni ha conseguito mediamente un guadagno di circa 600 milioni di franchi. Anche le assicurazioni e altre società finanziarie lavorano con profitto pur senza creare loro stesse denaro.

La regolamentazione delle banche può essere semplificata in maniera sostanziale. Invece di combattere i sintomi con sempre più leggi e regolamenti, finalmente il problema viene affrontato alla radice. Operazioni ad alto rischio non possono più essere finanziate con denaro creato per conto proprio. La moneta intera permette perciò anche di ridurre la burocrazia nel sistema bancario. Nell’ambito della concorrenza globale ciò diventa un notevole vantaggio per la piazza finanziaria svizzera.

Vantaggi per le banche regionali. Siccome con la moneta intera è possibile ridurre la regolamentazione delle banche, le piccole banche regionali vengono alleggerite da prescrizioni commisurate alle grandi banche.

Torna al sommario

Moneta intera: stabilità invece di esperimenti sul mercato finanziario

 

Il problema: i mercati finanziari creano bolle speculative

Le banche di investimento giocano con strumenti finanziari sempre più rischiosi e a questo scopo creano denaro in eccesso: dal 1990 al 2012 la massa monetaria svizzera è cresciuta cinque volte più in fretta del prodotto interno lordo (PIL). Le conseguenze sono bolle speculative, per esempio nel settore immobiliare e sui mercati azionari.

Combattere i sintomi non risolve i problemi. Oggi si tenta di controllare burocraticamente gli esperimenti sui mercati finanziari. Tuttavia con le regolamentazioni il legislatore è solitamente in ritardo e perciò affronta solo i sintomi e i danni conseguenti. Gli incrementi di capitale proprio chiesti alle banche sono sensati, ma sono di gran lunga insufficienti.

La soluzione: la Banca nazionale controlla la massa monetaria

Una massa monetaria adattata alla crescita economica garantisce la stabilità dei mercati finanziari e dell’economia reale. Questo funziona solo se la Banca nazionale può effettivamente determinare la massa monetaria circolante, creando lei stessa anche tutta la moneta elettronica. A differenza delle banche commerciali, la Banca nazionale ha l’obbligo di agire “nell’interesse generale del Paese” (CF Articolo 99.2) e di garantire la stabilità dei prezzi.

Il passaggio alla moneta intera può essere ben preparato ed implementato senza difficoltà. Si tratta di un cambiamento contabile ad una determinata data di entrata in vigore. Successivamente il sistema di moneta intera si stabilisce progressivamente nello spazio di alcuni anni. La Svizzera può realizzarlo da sola, poiché con l’iniziativa moneta intera nel traffico dei pagamenti nazionali ed internazionali fondamentalmente non cambia nulla. La Banca nazionale dispone sempre dei vari meccanismi di controllo necessari che le permetteranno di reagire correttamente ed efficacemente in base alla situazione contingente.

In questo modo l’iniziativa Moneta intera corregge le distorsioni del sistema monetario insicuro alla radice. Essa offre una soluzione fondata scientificamente, accurata ed equilibrata. Si tratta della logica estensione, necessaria da tempo, del collaudato sistema di denaro contante alla moneta elettronica.

Torna al sommario

Moneta intera: sì allo sdebitamento della società

 

Il problema: nuovo denaro entra in circolazione come debito

Il denaro elettronico odierno (moneta scritturale) si basa sul debito. La moneta scritturale nasce quando le banche concedono un credito. Vale a dire che con ogni creazione di averi contemporaneamente viene creato denaro e debito. Dato che un’economia in crescita necessita di sempre più denaro, devono continuamente aumentare anche i debiti.

Un rimborso dei debiti in grande stile non è possibile, perché così anche il denaro sparirebbe dalla circolazione. Non ha quindi senso lamentarsi dell’incremento del debito pubblico e privato: nell’attuale sistema una società non potrà mai sdebitarsi.

Anche la Svizzera è fortemente indebitata. Anche se in Svizzera, contrariamente ad altri paesi, il debito pubblico è sotto controllo, imprese e privati sono fortemente indebitati. In Svizzera l’indebitamento privato è più elevato che in Grecia e in Italia. *

Sui debiti maturano gli interessi. Tra il 2003 e il 2012, la massa monetaria svizzera ammontava mediamente a CHF 340 miliardi. Già con un tasso dell’1%, gli interessi su questo debito ammontano annualmente a circa 3,4 miliardi. Importo che con la moneta intera decadrebbe.

Un elevato indebitamento e il corrispettivo pagamento degli interessi portano a una concentrazione della ricchezza. Dato che i capitali sono concentrati nelle mani di relativamente poche persone, sempre più denaro scorre in forma di interessi dagli strati più poveri della popolazione verso gli strati più ricchi.

 

La soluzione: denaro senza addebiti

Con la moneta intera il denaro entra in circolazione senza addebiti, o tramite gli investimenti della Confederazione o tramite la spesa delle economie domestiche in base ad un contributo di cittadinanza.

Vengono ancora richiesti interessi sui crediti. Solo l’emissione di denaro avviene senza addebiti e interessi. Per i crediti bancari si dovranno ancora pagare interessi. Come nel sistema odierno, anche con la moneta intera l’evoluzione degli interessi dipende da molti fattori.

Riduzione dell’indebitamento complessivo. Creando denaro senza addebito, l’intero indebitamento della Svizzera può essere ridotto sia nel settore privato che in quello pubblico per un importo, già citato, pari a circa 340 miliardi. Ciò rappresenta un notevole sgravio per l’economia e la società.

Le disuguaglianze vengono ridotte. Dato che sulla massa monetaria in circolazione (CHF 340 miliardi) con la moneta intera non devono essere pagati interessi, il pagamento annuale di circa 3,4 miliardi (calcolando un interesse dell’1%) decade. Questo stempera la ineguale ripartizione sistemica tra ricchi e poveri.

* www.vollgeld-initiative.ch/verschuldung

Torna al sommario